Informazioni preliminari
Incentivi per gli investitori: il Piano nazionale Industria 4.0
Varato
nel 2016, il Piano Industria 4.0 è la strategia di politica industriale
del Governo per promuovere la digitalizzazione e il rafforzamento
competitivo del tessuto produttivo italiano. Consiste in un ampio
ventaglio di policy tese a creare un ambiente attrattivo per gli
investimenti, anche dall’estero, e a incentivare la creazione e lo
sviluppo di imprese ad alto valore tecnologico: filo conduttore delle
varie misure è il focus sull’innovazione, concepita come principale leva
per la crescita economica del Paese. Gli incentivi introdotti dal Piano
nazionale Industria 4.0 hanno reso il regime fiscale italiano uno dei
più favorevoli al mondo per le imprese impegnate in investimenti in
digitale (Digital Tax Index 2017):
le agevolazioni di cui si compone, attivabili in modo automatico da
tutte le tipologie aziendali in un’ottica di semplificazione, premiano
le imprese che investono, specie se in innovazione. Accanto agli
incentivi fiscali, il Piano comprende un più ampio spettro di misure
dedicate a diverse categorie di impresa, dalle startup tecnologiche alle
multinazionali. Le cinque misure fiscali descritte nei seguenti box
rappresentano le pietre miliari del Piano:
1. Incentivi fiscali per gli investimenti in startup e PMI innovative
Gli investimenti nel capitale di rischio di startup innovative e PMI
innovative beneficiano di una significativa detrazione Irpef o deduzione
dall’imponibile Ires, a seconda della natura giuridica
dell’investitore. La detrazione/deduzione ammonta al 30%
dell’investimento, fino a un massimo di 1 milione di euro per
investimenti da persone fisiche e 1,8 milioni di euro se da persone
giuridiche. L’incentivo si applica sia a investimenti diretti nel
capitale di rischio delle imprese che a investimenti indiretti per il
tramite di OICR, fondi di venture capital e altre società che investono
prevalentemente in startup e PMI innovative.
2. Super-ammortamento
È un incremento del 40% del valore degli investimenti in nuovi
macchinari, consistente nell’aumento del costo di acquisizione a fini
contabili per il calcolo dell’ammortamento. Poiché i costi di tali beni
sono soggetti ad agevolazione fiscale, questo meccanismo determina una
netta e duratura riduzione della base imponibile e, di conseguenza,
degli oneri fiscali.
3. Iper-ammortamento
Analogamente al super-ammortamento, l’iper-ammortamento consiste in un
aumento del 150% del valore degli investimenti in beni strumentali, che
risulta in un notevole risparmio fiscale. Tale misura è applicabile a
specifici beni materiali, dispositivi e tecnologie abilitanti la
trasformazione dei processi industriali in chiave 4.0 – ad esempio,
macchinari in grado di scambiare informazioni con altri sistemi tramite
tecnologie dell’Internet of Things. Le imprese sono dunque incentivate a
trasformare in chiave digitale i loro processi di produzione e
distribuzione.
4. Credito d’imposta in Ricerca e Sviluppo
Le imprese che aumentano i propri costi di R&S nel periodo 2017-2020
beneficiano di un credito d’imposta del 50% su tali spese incrementali,
fino ad un tetto massimo di 20 milioni di euro annui. La misura si
applica alle spese per ricerca fondamentale, ricerca industriale e
sviluppo sperimentale, inclusi i costi per il personale, contratti di
ricerca con altri enti e privative industriali. Il credito d’imposta può
essere utilizzato, anche in caso di perdite, a copertura di un ampio
insieme di imposte e contributi.
5. Patent Box
È un regime di tassazione speciale e opzionale che prevede una riduzione
del 50% degli oneri fiscali sul reddito derivante dall’uso diretto o
indiretto di beni immateriali quali brevetti industriali, disegni e
modelli industriali, know how e software protetti da copyright. Affinché
il beneficio sia riconosciuto è necessario che il reddito derivante da
asset intangibili sia chiaramente ricollegabile a un’attività di R&S
(cd. nexus ratio). Di norma, l’incentivo è concesso dopo una valutazione preliminare da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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